Purtroppo era nell’aria da fine gennaio, quando aveva tirato giù le saracinesche, ma Steamboat, la fumetteria che voleva essere la regina di tutte le fumetterie, la Forbidden Planet italiana, ha chiuso i battenti per sempre.
In questi mesi ho sentito di tutto e non voglio entrare nel merito. Dico solo che mi spiace, e tanto, perché tutte le volte che chiude un luogo di cultura, di chiunque sia la colpa, è una sconfitta per tutti e tutte.
Non è la prima fumetteria o libreria che vedo chiudere, in questi anni ho visto sparire Lattes, Druetto, la Libreria del Salone, Campus, Rizzoli, il remainder di via Giolitti, Wonderland nelle sue varie sedi dal centro a Parella, Ren Comics, Jack, Bookomics, FNAC, Massena 28, Coop e ne dimentico senz’altro qualcuna e tutte le volte mi è spiaciuto tantissimo.
In Italia ci va più coraggio che altrove ad occuparsi di cultura, il fatto che una cosa piaccia aiuta ma non è detto che uno riesca a farla bene, io spero sempre che un giorno o l’altro, qualcun altro ci riprovi a fare una cosa analoga ma diversa a Steamboat. E nel frattempo, peccato.
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A fine 2012 Torino salutava la nascita di questa nuova fumetteria, Steamboat, che voleva essere una fumetteria ma anche una libreria specializzata in letteratura di genere (fondamentale, dopo la chiusura del Lupo Rosso!), un posto per eventi cosplay, un luogo di conferenze, un angolo di promozione insomma per la cultura geek.
Io l’ho frequentata abbastanza assiduamente sin dall’inizio, pur con qualche remora di fronte agli eventi obbligatoriamente sempre a pagamento (perché far pagare per forza 15 euro? Non sarebbe meglio l’ingresso gratuito e consumazioni e acquisti giustamente a pagamento?) e per le novità che non sempre arrivavano. Avevo preso anche accordi per delle collaborazioni, per portare la mia esperienza da geek inca22osa di mezz’età.
Ho accolto positivamente anche l’arrivo delle specialità siciliane, anche perché quei dolci sono sublimi…. Poi, dopo l’estate, prima e dopo il mio intervento chirurgico, ho percepito qualcosa che mi convinceva sempre meno, una fumetteria sempre più vuota di albi e staff, finché non sono cominciate le aperture sempre più ridotte. Sono ancora stata da Steamboat a fine gennaio quando ho intervistato Massimo Tallone e sono rimasta ancora una volta perplessa. Da un mese e mezzo Steamboat è chiusa, con un cartello Chiuso per inventario che è caduto e in vetrina ancora un po’ di fumetti e di dolci siculi, dentro non so come sia la situazione.
Sono amareggiata, preoccupata e dispiaciuta. All’orecchio mi sono giunte varie voci, ma non so se classificarle tra i gossip o le cose attendibili e nel dubbio non le riporto. Sarebbe molto triste se l’avventura di creare un punto di ritrovo e di propaganda della cultura geek finisse così. Se qualcuno/a ha notizie, gli/le sarei grata se me le dicesse. E speriamo di rivedere tirare su la saracinesca, magari imparando dagli errori passati per creare qualcosa di veramente bello e interessante. Io ci spero ancora.
Guruguru, Steamboat e altre fumetterie continuano le loro attività, ma purtroppo questo autunno 2013 segnala la chiusura, per motivi di salute e personali, di JACK in via Ormea. Un saluto a Dario e un grande dispiacere per un posto in meno dedicato alla carta stampata, in un quartiere come San Salvario…
Da Steamboat a Torino in via Po 53 ci sono alcuni appuntamenti al giovedì tra cinema e fumetto, con comodo di apericena, imperdibili!
Per prenotare contattare i numeri 329 637 69 53 o al 011 196 629 64
SETTEMBRE
Giovedì 26 FUMETTI & CINEMA Chi “pesca” da chi e perché?
OTTOBRE
Giovedì 3 STORIA DEL TEATRO Una società parallela ma non troppo
Giovedì 10 PERCHE’ FARSI UCCIDERE? Storia di ideali e idealisti
Giovedì 17 LA VITA OLTRE LA VITA La promessa spirituale del cinema
Giovedì 24 FUMETTI & TV Pubblico e sponsor felici
Giovedì 31 DETECTIVES & MOGLI E vissero per sempre infelici
NOVEMBRE
Giovedì 7 IL PORNO DELLA DISCORDIA Affari vietati ma non troppo!